Perché la letteratura, e in particolare il romanzo, non si è occupata di cambiamenti climatici se non relegando la tematica alla fantascienza o delegandone la trattazione alla saggistica? È l’interrogativo che pone Amitav Gosh nel suo La grande cecità. Il cambiamento climatico e l’impensabile (Neri Pozza editore, 2016). Per rispondere a questo interrogativo il libro (bellissimo esempio di saggistica che scorre come un romanzo) affronta vari aspetti – cultura, storia, politica – mettendo spesso in discussione anche i punti di riferimento eurocentrici su cui si basa il nostro pensare la letteratura e le arti, gli eventi storici, le relazioni tra “imperi” e “periferie”, la scienza e la tecnologia, la filosofia, i rapporti economici e la ricerca di soluzioni globali.
Lettura densa e ricchissima di spunti per inquadrare in classe il tema dei cambiamenti climatici in modo davvero interdisciplinare, e per avviare confronti interessanti con i colleghi che insegnano altre discipline.
Effetto serra effetto guerra. Clima, conflitti, migrazioni: l’Italia in prima linea (Chiarelettere, 2019) è scritto a quattro mani da Grammenos Mastrojeni, diplomatico, e Antonello Pasini, fisico climatologo del Cnr, che insieme fanno luce su un aspetto misconosciuto dei cambiamenti climatici: il filo che lega il clima che cambia ai conflitti e alle migrazioni, passando per territori che se diventano più fragili dal punto di vista ambientale sono anche più fragili sotto il profilo economico e quindi anche a livello di rapporti sociali. “I problemi sono interconnessi e hanno una dinamica globale”, interessando fortemente l’Italia che si affaccia sul Mediterraneo, in una zona particolarmente sensibile dal punto di vista climatico e da quello geopolitico.
Tutto il primo capitolo è utilissimo per ripassare (o studiare) i fondamentali scientifici sui cambiamenti climatici e l’”effetto guerra” che innescano – e quindi per trasferirli correttamente in classe. Tutto il libro è una lettura utilissima a stimolare una riflessione solida e documentata su clima e migrazioni, e anche sull’Obiettivo di sviluppo sostenibile n. 17, Partnership per gli obiettivi.
Se vuoi davvero capire come stanno le cose ti devi avvicinare alla fonte della notizia. La nostra casa è in fiamme. La nostra battaglia contro il cambiamento climatico (Mondadori, 2019), scritto da Greta Thumberg con i genitori Svante Thunberg e Malena Ernman e la sorella Beata Ernman, tecnicamente non è un libro sui cambiamenti climatici, ma è la fonte a cui avvicinarsi per conoscere meglio Greta, la sua famiglia, le ragioni etiche del suo “sciopero della scuola per il clima” e il movimento Fridays For Future che ne è scaturito.
I giovani del movimento FFF scoprono i punti deboli di un sistema adulto, che li addita come i consumatori più consumisti della storia ma che questo consumismo lo ha creato e incoraggiato, perché essenziale alla sopravvivenza del sistema adulto stesso. Che i giovani sappiano cogliere la contraddizione a mio avviso è un bene. Per questo il libro è consigliato agli educatori che vogliano parlare di Greta Thunberg e di Fridays For Future in maniera approfondita e complessa (come del resto è complessa ogni problematica legata alla sostenibilità), andando oltre i manicheismi e le molte varianti della frase “intanto spegnete il telefonino”.
La lettura è scorrevole ma a tratti forte, in particolare nelle pagine in cui Malena Ernman, la madre di Greta, dischiude una storia familiare fatta anche di sofferenza.
Immagine in evidenza: Julia Caesar, su LifeOfPics
Foto dei libri: immagine mia; sullo sfondo, Cielo parcialmente cableado, di Nicolas Aldo Parente, 2014.